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  • Immagine del redattoreAldo Pigati

L'industria automobilistica sta cambiando: evidenze empiriche dai piani strategici delle case automobilistiche

Lo scopo dell’elaborato è quello di affrontare i mutamenti avvenuti nel settore automotive negli ultimi anni, con un particolare focus sulle case automobilistiche, elemento centrale e trainante del settore, e sul loro adattamento alle trasformazioni scaturite dall'elettrificazione della gamma modelli. Quali principali determinanti del cambiamento in atto, si sono identificati tre fattori principali.

Il primo di questi è costituito dalle normative antinquinamento. Molti Paesi, infatti, stanno adottando norme in materia sempre più stringenti al fine di contrastare il cambiamento climatico, obbligando le case costruttrici auto a adeguarsi a limiti di emissioni di sostanze inquinanti molto bassi.

Il secondo driver del cambiamento in esame è relativo allo sviluppo di nuove tecnologie di propulsione. Grazie ai recenti investimenti in ricerca e sviluppo, le opzioni di propulsione a disposizione delle case automobilistiche si sono notevolmente ampliate, passando dalle tradizionali motorizzazioni endotermiche (diesel e benzina) a una vasta gamma di alternative, tra cui veicoli elettrici, ibridi plug-in e ibridi leggeri.

Il terzo elemento, infine, è rappresentato dalla sempre più crescente importanza data alla costruzione di un ecosistema intorno al veicolo, catalizzato dalla diffusione delle auto elettriche, con il conseguente ampliamento dei business nei quali le case costruttrici auto operano.

 

Le case automobilistiche hanno risposto a questo nuovo scenario adottando strategie differenti tra loro: alcune case costruttrici hanno abbracciato pienamente il cambiamento in atto concentrandosi sui modelli elettrici; altre case, più conservatrici, hanno cercato di mantenere un mix di gamma equilibrato tra modelli tradizionali ed elettrici; altre ancora, più retrograde, continuano a investire sulle tecnologie endotermiche.

 

Sulla base dell’esame dei piani strategici annunciati al mercato dalle case automobilistiche, l’elaborato propone un’analisi empirica il cui fine è valutare quali siano gli elementi legati all’elettrificazione più apprezzati dal mercato. Utilizzando il metodo dell'event study, lo studio esamina i rendimenti azionari anomali conseguenti all'annuncio dei piani strategici, valutando in particolare quali sono le caratteristiche dei piani più vantaggiose allo scopo di ottenere un miglior ritorno azionario dopo la loro presentazione.

 

L’oggetto dell’analisi è dunque la reazione del mercato, valutata in termini di variazione del titolo azionario di riferimento, in seguito alla presentazione del piano strategico dalla casa auto.


Il campione statistico costruito ai fini dell’analisi conta 67 piani strategici presentati tra il 2010 e il 2023, da 21 case automotive.

I criteri di selezione delle case presenti nel campione sono stati due:

il primo, la casa costruttrice deve essere quotata in borsa, il secondo la casa costruttrice deve operare a livello globale.


 Il modello scelto è il modello dell’event study, dove l’evento è rappresentato dalla comunicazione del piano strategico da parte della casa costruttrice al mercato.

In particolare, sono state svolte due analisi: un'analisi con i dati non trattati ed un'analisi con i dati quindi “winsorizzati” al novantacinquesimo e quinto percentile per ridurre l'impatto delle osservazioni anomale, ossia gli outliers.

Le finestre di rilevazione del modello, o event Windows, scelte per l’analisi sono state tre simmetriche, di +/- 1 giorno, +/- 3 giorni e +/- 7 giorni rispetto alla data del verificarsi dell’evento, ossia la comunicazione del piano strategico al mercato.

Come indice di controllo di mercato è stato scelto il S&P 1200 Global, indice che rappresenta il 75% della capitalizzazione mondiale.


Venendo a qualche dato di statistica descrittiva, di seguito alcune metriche utili per le ipotesi di ricerca che verranno presentate in seguito.


Per quanto riguarda la durata temporale dei piani strategici presenti nel campione, la durata media è pari a 5,7 anni mentre la mediana è di 5 anni. Il 54% del campione statistico è costituito da piani a breve termine, quindi di durata inferiore o uguale a 5 anni, mentre i piani a lungo termine invece rappresentano il 46% del campione.


Altra metrica molto importante per l'analisi è la strategia di elettrificazione. Per valutarla sono stati creati due cluster: uno per i piani con strategie di elettrificazione classificata come “intensa” ed uno per i piani con strategia classificata come “debole”.

I due cluster sono dunque stati suddivisi in due ulteriori sotto-cluster: uno per i piani più datati presenti nel campione presentati dal 2010 al 2015, ed uno per i piani più recenti presentati tra il 2016 e il 2023.

Il fine di questa suddivisone è quello per tenere in considerazione l’evoluzione del contesto nell'arco temporale dei 13 anni analizzato nella classificazione delle strategie di elettrificazione e quindi per rendere omogenei e confrontabili tra loro i piani strategici analisi.


Le ipotesi di ricerca analizzate sono in totale nove, di cui una è l’ipotesi di ricerca di base due sono quelle principali, mentre le restanti sei sono ipotesi di ricerca secondarie, sempre legate all’elettrificazione della gamma modelli auto.

H1. La comunicazione dei piani strategici al mercato da parte delle case costruttrici auto porta ad abnormal returns sul prezzo dell’azione nel periodo corrispondente alla data di presentazione del piano al mercato.


H2. La comunicazione dei piani strategici di durata di lungo periodo porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto alla comunicazione di quelli di breve periodo.


H3. La comunicazione dei piani strategici che puntano a una transizione elettrica intensa porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto alla comunicazione di altri tipi di piani.


H4. La comunicazione dei piani strategici che prevedono lo sviluppo di un ecosistema a supporto della transizione elettrica porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto alla comunicazione di altri tipi di piani.


H5. La comunicazione dei piani strategici che includono informazioni circa la strategia della casa costruttrice per l’approvvigionamento delle batterie, sia tramite alleanze strategiche che tramite investimenti interni, porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto ad altri tipi di piani.


H6. La comunicazione dei piani strategici che contengono informazioni circa la creazione di piattaforme dedicate a modelli elettrici porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto ad altri tipi di piani.


H7. La comunicazione dei piani strategici che indicano gli investimenti monetari pianificati per l’elettrificazione porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto ad altri tipi di piani.


H8. La comunicazione dei piani strategici contenenti l’anno previsto di completa transizione all’elettrificazione porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto ad altri tipi di piani.


H9. La comunicazione di piani strategici che adottano un approccio globale alla strategia di elettrificazione porta ad un maggior abnormal return azionario rispetto ad altri tipi di piani.

 

Di seguito alcuni esempi di output del modello.

In particolare, in ordine si ha l’output per l’ipotesi di base H1, quello per l’ipotesi H3 ed infine quello per l’ipotesi H4.


Gli output principali del modello sono i CAAR, ossia i Cumalative Average Abnormal Returns, e la % di CAR positivi registrati sul totale.

Sono state verificate 5 delle 9 ipotesi di ricerca previste.

Quali sono le implicazioni manageriali e i key takeaways dei risultati del modello?


Innanzitutto, il primo risultato chiave del modello è il fatto che, mediamente, in seguito alla presentazione al mercato del piano strategico da parte della casa costruttrice auto, il mercato reagisce negativamente, con un abnoral return in media pari al -2%.


Inoltre, il mercato apprezza una strategia di elettrificazione intensa e che preveda investimenti in infrastrutture di ricarica, la costruzione di piattaforme modelli dedicate esclusivamente ai modelli elettrici della gamma ed inoltre il mercato riconosce il valore aggiunto dei piani che prevedano la disclosure degli investimenti totali previsti per l'elettrificazione.


D’altro canto dall'analisi delle ipotesi non verificate, ed in particolare delle ipotesi H8 e H9, si può dedurre che il mercato ritenga necessaria ancora una certa prudenza nelle strategie di elettrificazione della gamma, modulando gli investimenti a seconda delle diverse aree geografiche, preferendo quindi una strategia di elettrificazione regionale anziché globale e puntando ad avere un mix di gamma che non sia totalmente elettrificato ma che includa anche altre alternative per rispondere alle esigenze di mercati che non sono, per ora, propensi all’elettrificazione.


Infine, i limiti e i possibili sviluppi della ricerca


I limiti sono sostanzialmente legati a tre aree:

·      limiti legati all’event study, quindi al modello statistico scelto.

·      limiti legati alla ridotta numerosità del campione statistico.

·      limiti legati alle informazioni prese in considerazione dal modello.

Ulteriori sviluppi della ricerca possono essere legati allo sviluppo di un modello che possa superare parte o tutti i limiti sopracitati ma anche all’utilizzo di differenti event windows o un diverso indice di mercato di controllo.

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